07 luglio 2021

Il ritorno del Ferrara Sotto Le Stelle è una delle cose più belle di quest'estate: qualche scatto dei concerti de La Rappresentante di Lista e Mecna

Ogni momento è un nuovo inizio, diceva Thomas Eliot. Dopo un 2020 drammatico dal punto di vista (tra gli altri) della musica dal vivo, il 2021 rappresenta un primo tentativo sempre più concreto di ripresa. Uno degli effetti più evidenti dell’emergenza Covid sul settore musicale è stata infatti la rapida chiusura dei luoghi di aggregazione. Con i locali si sono fermati anche i concerti e i festival che fino a due anni fa scandivano le nostre estati, e se inizialmente si sperava quasi in una rapida risoluzione della crisi dettata dalla pandemia, provando a rinviare progressivamente le date di qualche mese, ci è purtroppo presto resi conto della gravità di una situazione che è arrivata a mettere in ginocchio un intero settore, in un clima di sempre più generale incertezza sul futuro.

Di conseguenza, la scelta di confermare già nel mese di Aprile l’edizione 2021 del Ferrara Sotto le Stelle, ha rappresentato un vero e proprio simbolo di ripresa della musica live, dopo che per oltre un anno è stato praticamente impossibile realizzare concerti a causa della pandemia e delle conseguenti restrizioni in atto. Quello del Ferrara Sotto le Stelle è stato più che un semplice annuncio, ma uno dei primi forti segnali di rinascita, con la musica che torna protagonista dal vivo a suonare nelle piazze, nei cortili e nei parchi, in quella che vuole essere una settimana di festa all’insegna delle esibizioni live. La location inedita del Parco Massari, che prende il posto della storica piazza Castello, essendo più adeguata al clima pandemico, permette quindi alla città di Ferrara di rivedere le stelle, in un susseguirsi di artisti che hanno accompagnato la città nell’ultima settimana.

Venerdì 2 Luglio è stata la serata de La Rappresentante di Lista. Dopo la psichedelica padovana dei Post Nebbia, la scena viene letteralmente rubata dal duo fresco partecipante dell’ultimo Festival di Sanremo e dal loro Queer pop, espressione utilizzata per descrivere la propria cifra musicale e l’assenza di confini nella loro arte. La formazione capitanata da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina non si pone infatti limiti e nelle due ore successive non risparmia nulla al proprio pubblico, spaziando sul palco dall’elettronica più frenetica al pop più delicato, e regalando alternanza di spunti rock e momenti più intimi ed eterei con il solo piano ad accompagnare la bellissima voce di Veronica. L’aggettivo che più si avvicina a descrivere quello che è stato questo concerto è proprio “celestiale”, con un susseguirsi di note ed energie cosmiche che ti avvolgono dalla prima all’ultima nota in un turbinio costante di voci ed emozioni, capaci di trasportarti in altri luoghi e in altri tempi. Una presenza scenica e teatrale come quella di Veronica difficilmente si riesce a trovare nel panorama italiano, e con la sua voce vellutata ed incisiva al tempo stesso, riesce a spaziare da uno stile all’altro, da una vita all’altra, restituendo in tutto il suo splendore la bellezza della libertà di esprimersi.

Sabato 3 Luglio invece Parco Massari ha ospitato una delle penne più importanti e riconoscibili della scena urban italiana. Introdotto da un bravissimo (e timidissimo) Generic Animal e dal suo stile lofi pop, trova quindi finalmente spazio sul palco del Ferrara Sotto le Stelle Corrado Grilli, in arte Mecna. Il rapper e cantautore di origini pugliesi regala al pubblico un viaggio nella sua ormai consolidata idea di rap, sempre più indipendente, matura e caratterizzata da sfumature di nostalgia, ironia e profondità espressiva. Lo stile che permea tutto il concerto di Mecna è infatti quello a cui siamo stati abituati dall’inizio della sua carriera, contraddistinto da una atmosfera soffusa, elegante e arricchita da liriche malinconiche e mai superficiali, capaci di raccontare tutte le intimità di Corrado e i suoi mondi interiori, senza alcun filtro o timore di non essere capito dal suo pubblico. Nonostante il distanziamento forzato a cui il pubblico è costretto per inevitabili ragioni di sicurezza, nell’ora e mezza di live di Mecna ci si è sentiti più vicini che mai.

«Sembrava difficile e invece adesso è realtà. Sembrava impossibile ed eccola qua. Palchi, tour, live, musica dal vivo, concerti, folla, amplificatori, baci, occhi lucidi e cantare a squarciagola. Chiamatela come volete, per noi questa è vita»

Pian piano stiamo tornando a vivere. E a riveder le stelle.