E infine siamo giunti alla fine del tour. Alla Santeria di Milano i Post Nebbia chiudono il cerchio della promozione di Entropia Padre Pio, un album (e che album!) che li ha portati in giro per i club italiani. E non c'è modo migliore che farlo con una data sold out e un'atmosfera calda e travolgente. E a proposito di calore, io non so cosa stia succedendo in Santeria ultimamente, ma sembra di stare ogni volta in un forno, tanto che anche Maya Hawke se ne era lamentata qualche settimana fa, non appena salita sul palco.
Caldazza a parte, la serata si apre con Montag che presenta il suo album d'esordio in anteprima. Alle 22 passate, finalmente salgono sul palco Carlo Corbellini e soci. Una voce computerizzata annuncia il loro ingresso, mentre si accendo dei flash led sul palco.
La band attacca con la doppietta Cuore Semplice e Voce Fuori Campo, prima che la voce di Google Translate, con un forte accento francese presenti uno a uno i componenti del gruppo. Si riparte quindi con La Mia Bolla, Vietnam e Pensiero Magico. A questo punto Carlo annuncia il primo ospite della serata, Luca Bais, con cui canta DNA.
Si continua quindi con altri pezzi tratti dall'ultimo album e del precedente Canale Paesaggi. E non solo: perchè c'è anche spazio a una riuscitissima cover di Pop Porno (di quel duo dimenticato che è Il Genio). Ma l'attenzione viene subito catalizzata dall'ospite speciale della serata: Myss Keta. La band duetta con lei su Stupidi Cuori Corrono Liberi, pezzo uscito in featuring nell'ultimo album di lei Club Topperia. «Succede raramente che ci possiamo godere dei concerti così belli! Come sempre, ci vediamo sottocassa!» esclama la ragazza di Porta Venezia, prima di lasciare il palco fra gli applausi.
Carlo la ringrazia calorosamente, prima di attaccare con Freni Inibitori. C'è ancora spazio per qualche altra perla come Viale Santissima Trinità, prima che la band esca di scena e torni per l'encore. Il live (ed il tour) si chiude così sulle note di Oltre la Soglia. La band si congeda, «Non ce l'aspettavamo e continuiamo a non aspettarcelo. Grazie!» esclama Carlo. Le sue parole esprimono una gratitudine sincera. E sinceri sono anche gli applausi della folla: merito di quella che rischia di essere per un po' di anni la miglior band in Italia.
Foto di Renato Anelli: