Diciamo che se la musica corresse su due binari paralleli propenderebbe più per quello della tristezza che per quello della felicità. Non è una novità. La musica è incoraggiante, è spronante ma spesso serve solo a cullarti e giustificare le mille sensazioni che provi in quel momento. C’è del masochismo sotto, possiamo dichiararlo tutti, credo. O almeno io mi ritrovo spesso ad andare “alla ricerca delle lacrime” solo per il gusto di ascoltare un determinato pezzo mentre sono sotto le coperte con la mia lucina rosa soffusa ed emozionarmi aggratis. Mi piace chiamarlo “piantino musicale”.
E comunque, fino ad ora, non conosco un gesto più romantico di questo. Quando, invece, non si è ok proprio per niente e bisogna rassegnarsi alle giornate pesanti ci sono degli antipodi. Io, in collaborazione con Restart Music Minds, il primo sportello di supporto psicologico per chi la musica la crea e la sostiene, ne ho fatto una selezione. Il ritmo, proprio come il nostro umore, è altalenante, per non annoiarci mai.
CIRCA WAVES - SAD HAPPY
Sad Happy non è “una canzone triste” è LA canzone nostalgica per eccellenza dalla prima parola all’ultima nota. L’unione di questi due aggettivi mi crea un nodo alla gola, una consapevolezza difficile da dimenticare. Non ho ancora deciso se sia “sad” a supportare “happy” o viceversa, so che ci sono dei momenti in cui si è di un felice triste e momenti in cui anche la tristezza è fatto di gioie. Ma chi ha un rapporto poliedrico con l’emotività questo lo sa bene.
Potremmo definirci “emotivamente clown”, ecco, come quelli che compaiono nel video. Questa canzone difende la mia tristezza e incoraggia la mia felicità.
I was waiting so sad happy
Thought I lost you in a nightmare dream
You were too high to hold on
I was losing all track of time
For a moment I thought I died
Searching for someone
But I will not find myself tonight
...you know me I'm sad happy
HAIM - NOW I’M IN IT
Le Haim sono l’esempio perfetto di come si possa mascherare tutto il disagio dietro outfit pazzeschi e capelli perfetti; sono proprio le più brave a sputare fuori la sofferenza fra un synth e l’altro. Non importa quanta merda hai in testa, ne può uscire fuori qualcosa di buono. O meglio, tirati su, cammina per le strade di Los Angeles con la resting bitch face e ne potrà uscire qualcosa di buono. Confessiamo poi che la loro fortuna e anche la loro forza stanno nell’avere una sensibilità glam, unica se paragonata al resto e unica nel senso che è la stessa ma condivisa e raccontata da tutte e tre.
Something in the way that I felt when I woke up
Told me that I shouldn't give in, give up hope
Told me that I shouldn't fight what I felt
Told me I should not let go 'cause
We cannot be friends
Cannot pretend
That it makes sense
'Cause now I'm in it
But I've been trying to find my way back for a minute
YOUNG THE GIANT - COUGH SYRUP
Forse non tutti sanno che dietro una delle canzoni “da radio” più riuscite dei primi anni Duemila si nasconde in primis un album very nice (omonimo della band), in secundis un messaggio rassegnato e consolatorio. Il testo pare quasi addolcirsi con il sapore di questo sciroppo e grazie al ritmo energico e sereno,sfocandosi tra i colori e le fantasie geometriche che appaiono in copertina:
If I could find a way to see this straight, I'd run away
To some fortune that I,
I should have found by now
And so I run to the things they said could restore me
Restore life the way it should be
I'm waiting for this cough syrup to come down
LORDE - LIABILITY
Esattamente, se non metto Melodrama di Lorde in circa ogni cosa che scrivo non sono soddisfatta. Ma non potete biasimarmi. Il peso della liability è tremendo. Sentirsi dire da qualcuno “tu sei una responsabilità”, sei un impegno, è tremendo. Lorde ci ha scritto una canzone assolutamente distruttiva grazie alla sua voce e all’insieme di verità che vengono elencate. È struggente di sicuro, ma consolerebbe anche un neonato in un pianto ostinato.
The truth is I am a toy
That people enjoy
'Til all of the tricks don't work anymore
And then they are bored of me
I know that it's exciting
Running through the night, but
Every perfect summer's
Eating me alive until you're gone
Better on my own
FLORENCE + THE MACHINE - HUNGER
Ci troviamo di fronte a the queen of emotions. Florence Welch ha, fortunatamente, più volte dichiarato pubblicamente di soffrire di disturbi alimentari e attacchi di ansia, anticipando quella corrente di pensiero volta a sdoganare i tabù sulla salute mentale. Hunger e gran parte delle canzoni da lei scritte incarnano la speranza, una speranza quasi assurda specialmente se ne si considera la provenienza buia. Eppure tutta la musica di Florence (per non dire direttamente la sua persona) l’ho sempre collegata a una luce che, nonostante tutto, risplende e sembra quasi auto dedicarsi questi versi:
Tell me what you need, oh, you look so free
The way you use your body, baby, come on and work it for me
Don't let 'em get you down, you're the best thing I've seen
We never found the answer but we knew one thing
We all have a hunger
e ancora:
And it's Friday night and it's kicking in
In that pink dress, they're gonna crucify me
Oh, and you in all your vibrant youth
How could anything bad ever happen to you?
You make a fool of death with your beauty, and for a moment
I forget to worry
per poi chiudere il videoclip con una frase emblematica: «How many have to die / So that you can feel loved»
E la chiudiamo qua.
MGMT - LITTLE DARK AGE
Forgiving who you are
For what you stand to gain
Just know that if you hide
It doesn't go away
Le ultime due righe parlano di un segreto, probabilmente lo stesso che si sta provando a proteggere: è il lato oscuro che fa parte di ognuno di noi. A 11 anni di distanza da Oracular Spectacular, che contiene pezzi come Time to Pretend, Kids ed Electric Feel, dall’omonimo album della band capitanata da Andrew VanWyngarden viene fuori Little Dark Age, letteralmente un piccolo medioevo personale che a volte ha bisogno di esistere così come noi abbiamo bisogno di resistere.
MUMFORD & SONS - HOT GATES
There is no great thing, to stop and sing
Waiting for the rain
And this perfect pill, it's all too much
On the edge again
Don't look away
Couldn't help but note the coldest thing
In your precious face
Why do you always speak when you have no grace
In your precious face
Avrei voluto incollare qui direttamente tutto il testo di questa canzone, perchè Hot Gates è una lettera piena di amore, una delicata manovra di speranza verso chi sta per mollare.Marc Mumford diventa proprio l'orsetto che sembra, paragonando la battaglia contro la depressione di una cara amica a quella che Spartani e Persiani hanno combattuto alle Termopili, cioè gli hot gates. Mitologicamente essi rappresentano proprio la discesa nell'Ade, un posto in cui non andare, ovvero il regno dei morti.
BILLIE EILISH, KHALID - LOVELY
Qui non c’è nessuna schitarrata, nessuna energia positiva, qui possiamo solo crogiolarci in qualsiasi forma del dolore che stiamo provando e in qualsiasi sensazione indefinita e scomoda. Lovely è attraversata da una malinconia acusticamente tangibile in cui Billie Eilish addolcisce la pillola e Khalid torna puntualmente a ricordarci, col suo tono grave, che non ci si sbaglia quando si confonde il titolo di questa canzone con “Lonely”.
Oh, I hope some day I'll make it out of here
Even if it takes all night or a hundred years
Need a place to hide, but I can't find one near
Wanna feel alive, outside I can't fight my fear
LANA DEL REY - HOPE IS A DANGEROUS THING FOR A WOMAN LIKE ME TO HAVE – BUT I HAVE IT
Credo sia già tutto racchiuso in questa frase.
Però voglio aggiungere:
I’ve been tearing around in my fucking nightgown
24/7 Sylvia Plath
Writing in blood on the walls
‘Cause the ink in my pen don’t work in my notepad
Don’t ask if I’m happy, you know that I’m not
But at best I can say I’m not sad
Così, per farci un po' più male.
